Recensione libro, a cura di Laura Rainone
Il libro di Antonio Foglio, Il Marketing della Cultura, mette in evidenza quel rapporto tanto delicato quanto necessario tra offerta culturale e mercato, tra soggetti che offrono cultura e soggetti che la domandano.
E’ determinante nell’odierna realtà socio-economica superare quell’enorme svantaggio creato per lungo tempo dal pregiudizio che il marketing non possa essere applicato alle imprese culturali, e che ha portato a considerare l’offerta culturale completamente avulsa dalle operazioni del mercato.Gli interventi a favore di quella che Foglio chiama “integrazione cultura–marketing” risultano impegnativi, non fosse altro per il tempo necessario da dedicare al settore e per l’investimento da indirizzare nelle risorse umane in esso attive, ma l’attenzione verso questi temi, pur se da alcuni considerata rischiosa, o come riporta Foglio da altri ritenuta addirittura “sconsiderata”, è giunta al suo momento decisivo.
Manager e formatori non possono più fare a meno di collocarsi all’interno di una completa gestione del “mercato culturale”, perché soltanto in questa direzione potranno operare con maggiore preparazione nel raggiungimento delle proprie finalità imprenditoriali. Siamo infatti informati costantemente di sempre “nuovi soggetti culturali – dice Antonio Foglio – di nuove proposte che debbono trovare coordinamento e comuni indirizzi. Stato, management, marketing potranno guidare questo processo destinato ad avere successo nel migliorare la qualità della vita dei cittadini”.
Antonio Foglio è docente di Marketing e consulente per aziende ed organismi di primaria importanza, a livello nazionale ed internazionale.
Il patrimonio culturale deve essere una risorsa da ben valorizzare, visto che assolve ad un compito basilare nei confronti della società, cioè assicurarle una crescita sociale ed umana; sicuramente il marketing della cultura potrà dare un grande aiuto per la sua valorizzazione e per il suo impiego.